PERCORRENDO L'ARTE CONTEMPORANEA

FRANCIS MISITANO

CERCATORE DI SOGNI

Mi piace pensare a Francis Misitano come a un avventuroso personaggio d'altri tempi, un "cercatore d'oro" (unico metallo escluso dalla sua ricerca) che viaggiando con la sua alta figura sugli arenili della costa, abbia scoperto negli oggetti abbandonati sulla spiaggia, forme e contenuti dei suoi sogni. Egli porta in sé la grazia delle scoperte infantili, riesce a vedere nelle vecchie radici consumate dall'acqua salmastra e dall'aggressione dei venti, immagini e figure prigioniere della materia che egli libera, nel segno di un progetto che è poi quello di esprimersi e di raccontare le sue aspirazioni, comunicando le sue sensazioni e i suoi pensieri. Vecchi copertoni neri, cilindri di ferro aggrediti dalla ruggine, oblò infranti che riportano alla luce misteriosi fondali e antiche memorie di mitologici viaggi, invadono le stanze segrete del suo studio che guarda il mare aperto di Mortelle. In questo alchemico laboratorio Francis opera le sue trasformazioni, restituisce agli oggetti da tutti trascurati una nuova vita, inventando sulla loro umile storia, miti e favole del nostro tempo, assediato dal consumismo e dall'omologazione ai modelli industriali. Egli "riveste" i suoi ritrovamenti coi colori e la luce dei tramonti del litorale, plasma la loro inerte presenza rimodellandone la struttura e ci restituisce giovani delfini e creature del mare, sperduti agnelli, strani cavalli e piccole icone raffiguranti creature dimenticate dalla storia. Gli è compagno talvolta, in questo lieto vagabondare sulla spiaggia, un bambino la cui presenza lentamente riporta nel cuore di Francis la freschezza e l'istintiva creatività dell'infanzia, il suo nipotino Fulvio. Queste due figure, sullo sfondo del mare siciliano, ci vengono incontro come provenissero da un sogno che tutti vorremmo perseguire e che invece preferiamo deporre. Un sogno che si materializza nelle strane "cose" di Francis, rendendole quasi magiche, trasformandole in totem di ancestrali memorie.

di Maria Froncillo Nicosia

Opuntia, 2001, Polimaterico:
smalti ad acqua su cartone telato, 30x40 cm.
Jessica: Galapagos adios?, 2001
scultura in legno
altezza 130 cm. larghezza max. 140 cm.